mercoledì 24 agosto 2016

Ufficio complicazione affari semplici

Oggi per la terza volta sono andata dall'ottico nel tentativo di ricominciare a utilizzare le lenti a contatto. Scomponiamo l'epopea:

0. Acchiappo un volantino dal ragazzo fuori dal negozio che promette visita gratis. Sotto! Fortunatamente penso bene di entrare a chiedere se posso andare quando mi pare. Ovviamente no. Mi prenotano la visita.

1. Vado a fare la prima visita. CHE SORPRESA, mi dicono che devo cambiare gli occhiali. Però i miei occhi sono giovani e sani, eh (mi hanno fatto anche la foto, a entrambi gli occhi). Un po' secchi, quindi già che ci sono mi prescrivono le gocce. Io spiego che sono lì perché voglio ricominciare a portare le lenti a contatto. Ma allora per questo dobbiamo prendere un altro appuntamento.

2. Nuovo appuntamento dove vogliono capire i perché e i percome voglio mettere le lenti a contatto. E comunque, by the way, guarda che non sostituiscono i nuovi occhiali che ti abbiamo prescritto! Mi ricontrollano gli occhi e ordinano le lenti che fanno per me. Non appena arrivano, posso tornare per provarle. Ti chiamiamo noi.

3. Oggi mi chiamano, sono arrivate le lenti. Vado al negozio in pausa pranzo, e mi abbandonano in una stanzetta dicendo: indossale, poi ti metti in sala d'attesa per una ventina di minuti e vediamo come va.
Ho passato solo venti minuti cercando di indossarle. Alla fine, la sinistra è entrata, la destra si è rifiutata. Io poi speravo che qualcuno si accorgesse della lungaggine dell'operazione, invece nulla. Mi affaccio un paio di volte sperando di intercettare qualcuno, ma è ovvio che sono tutti occupatissimi con la folla di clienti della pausa pranzo. Quando mi manca il mio ottico di fiducia al paesello. Ma tanto.
Finalmente un commesso mi chiede cosa c'è che non va; io, un occhio lentato (e chi porta le lenti sa che a volte ci mette un po' ad andare a posto) e l'altro ciecato, gli spiego che non riesco a mettere la seconda lente.

Allora ti dobbiamo prenotare un appuntamento per imparare a metterle.

Ho capito bene? No, me lo faccio ripetere.

Ho capito bene.

Mi piazzano su una sedia, in attesa di una gentile signorina che venga a fissarmi l'ennesimo appuntamento, Nel frattempo cerco di togliere la lente sinistra, che rischia di perdersi nell'occhio. Inizio a innervosirmi e mi immagino già di dover chiamare in ufficio spiegando che non posso tornare dopo la pausa, devo andare al pronto soccorso a farmi estrarre la lente dall'occhio. Fortunatamente, dopo qualche tentativo, mi sbarazzo del corpo estraneo, ed ecco che arriva la signora per fissarmi il nuovo appuntamento. Le uniche possibilità sono alle 10.45 o alle 16.10, "perché la persona addetta viene solo in quegli slot". Sempre più incredula, prendo appuntamento per un sabato pomeriggio.

La saga continua.

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