martedì 28 agosto 2012

A testa in giù


Dov’è finita Swaggirl? È arrivata sana e salva in Australia?
La risposta è sì. L’aereo ha fatto esattamente quello che ci si aspettava da lui ed è atterrato. Sono anche riuscita a dormire un po’ durante il viaggio. Scoot promossa.

Anche se devo confessare che ho vissuto due momenti di terrore puro in aeroporto. Il primo molto, molto comune: la valigia che non arriva più. In genere sono fortunata, la mia è sempre fra le prime che arrivano. Capisco che questo non vuol dire nulla, ma io ci conto sempre… L’unica cosa che riusciva a distrarmi dalla possibile sventura della valigia erano i cani della polizia aeroportuale, i terribili beagle antidroga, che correvano da un passeggero all’altro ansiosi di guadagnarsi il loro biscottino.

Una delle cose più graziose che ho mai visto in vita mia.

Altro pensiero che mi preoccupava non poco: il modulo compilato da consegnare in dogana. Sarò scema, ma ho deciso di tenere un approccio completamente onesto all’ingresso del paese. Non sia mai che poi ti sgamano e ti cacciano per sempre. Quindi ho pensato di dichiarare che avevo con me oggetti di legno, che avevo del terriccio sotto la suola delle scarpe e che ero stata in zone di natura selvaggia negli ultimi 30 giorni. Non sembrano cose gravi, non è vero? Eppure già mi immaginavo: “Signorina, lei sta portando nel paese articoli illegali: la rispediamo al mittente!” Certo, se la valigia era andata persa, un problema eliminava l’altro… Invece la valigia arriva, mi mandano da un gentile ufficiale di dogana che mi controlla gli articoli in questione, mi sequestra una collanina fatta di semi di anguria acquistata a Singapore e mi lascia andare con un gran sorriso. Sono dentro!

Ma dove, esattamente? Sono atterrata a Gold Coast alle 8 del mattino (+8 rispetto all'Italia). Fra una cosa e l’altra, arrivo alla stazione di Brisbane – 80 km più a nord – a mezzogiorno, dove viene a prendermi Max.  E permettete che vi parli di lui e di sua moglie Karen.

Max e Karen sono una gentilissima coppia di sessantenni che ho conosciuto qualche anno fa durante una vacanza in Portogallo. Ero a Porto, in visita a una cantina, e alla fine del tour mi sono ritrovata al tavolo delle degustazioni con questa coppia australiana estremamente simpatica e loquace. Al termine della visita siamo andati a cena insieme, abbiamo chiacchierato delle rispettive vite, ci siamo scambiati gli indirizzi e-mail e ci siamo salutati. Nel corso degli anni ci siamo sentiti occasionalmente, ma niente di più. Diversi mesi fa, per qualche strana coincidenza, Max mi contatta di nuovo chiedendomi se mi ricordo di lui, e io colgo l’occasione per parlargli del mio progetto australiano. E indovinate come è andata a finire?

Vi scrivo dalla camera che mi hanno messo a disposizione nella loro casa di Toowong, sobborgo nord-occidentale di Brisbane, dove vivono con Molly, una cagnolona nera di mezza età, e Mefi e Fluffy, due micie morbidissime (una delle quali, ho appena scoperto, approfitta della mia assenza per adagiarsi sui miei vestiti – tanto per farmi capire chi è che comanda). I primissimi giorni della mia vita australiana Max, che di mestiere fa il giornalista, è stato a dir poco provvidenziale, mi ha aiutato a sbrigare parecchie grane burocratiche e si è sobbarcato l’onere di istruire una sprovveduta europea sull’andazzo della vita downunder. Karen non è da meno, al ritorno dal lavoro (è impiegata presso la biblioteca dell’università del Queensland) trova sempre il tempo per chiedermi come ho passato la giornata e per fare quattro chiacchiere dopo cena. E come passi le giornate? Vi chiederete pure voi.

A dire la verità, finora non ho fatto molto. Se consideriamo che sono arrivata a casa mercoledì a mezzogiorno, il resto della giornata l’ho passato a recuperare; ho trascorso la mattina dei giorni seguenti a fare commissioni in centro (e con centro intendo Toowong centro), come aprire un conto corrente e stipulare un’assicurazione medica, mentre ho passato il pomeriggio a sistemare un po’ i bagagli e le cartacce e ho portato a spasso Molly insieme a Max nel bosco che costeggia il quartiere. Avete presente il tipico quartiere da telefilm americano, tipo Desperate Housewives? Meno ordinato e mi auguro meno percorso da pettegolezzi di sorta, ma molto più ondulato.

Pendenza del 30%

Giovedì sera abbiamo avuto a cena Steven e Lily, rispettivamente il figlio e la nuora, e venerdì erano ospiti tre amici di famiglia, che a quanto mi è stato detto vengono a cena ogni settimana. Insomma, sono stati giorni estremamente tranquilli. Vorrei poter dire lo stesso delle notti. Ora, sono una persona che generalmente dorme ovunque (aerei esclusi).


Mi sono addormentata sui divanetti di un pub con la musica a tutto volume, con la testa sul banco in prima fila all’università durante letteratura inglese, in piedi appoggiata a una porta (di questo vado estremamente fiera), una volta mi sono assopita dimenticandomi un occhio aperto… 


Eppure qui la notte faccio una gran fatica a dormire. Colpa del bestiario che assedia la casa. Corvi giganteschi, opossum in calore, una cosa che si chiama kookaburra… La comunità pennuta di Brisbane è oltremodo rumorosa. Ci sono poi animali più discreti ma per nulla timidi, come i gechi, che non si fanno problemi a entrare in casa e passeggiare tranquilli sulle pareti della sala da pranzo. Max si è sentito in dovere di tenermi una lezione su creature potenzialmente pericolose che potrei trovare in Australia, ma “stai tranquilla che i gatti mangiano qualsiasi cosa: ti difenderanno loro!” mi ha assicurato Steven. Ciò non toglie che la notte, quando sento zampettare lungo la parete, tanti saluti e me ne vado in immersione sotto le coperte.

Ecco, questo è stato il primissimo impatto con l’Australia. Per riassumere:

6.100 km, metro più, metro meno.

Per un totale di 16.700 km da quando sono partita.
La prossima volta percorreremo un altro tratto di strada e vi racconterò di un incredibile incontro che ho fatto quaggiù.

11 commenti:

  1. Bene dai, il più è fatto allora, sei lì e ti sei stabilizzata, ora non resta che girarsela per bene e fare tante foto =D

    Ti abituerai presto anche a dormire tra le bestie e cmq ricordati che i gatti in Australia hanno dominato sulla fauna locale =P Sentiti protetta!

    Che gentili questi australiani =D

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  2. Ma quella foto dove dormi, la prima, mi sembra di riconoscerla! Tu dormivi, e Edo rischiava di morire soffocato (più o meno, vabbé) :)

    Viva i gatti difensori, allora. Per aver salva la vita, direi che vale la pena di lasciarli appallottolare sulle tue cose. Tienine uno in camera la notte!

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    1. Giusto, ecco perché mi hanno sequestrato l'anguria... era potenzialmente pericolosa!

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  3. anche io non riuscirei a dormire con un uccello che ride nella notte.. madonna che ansia!(per la cronaca sono andata a sentire il suo piacevole verso su youtube ..mi sembra doveroso condividerlo con gli altri lettori del tuo blog http://www.youtube.com/watch?v=S0ZbykXlg6Q) cmq nei viaggi sono le persone che incontri che fanno la differenza..sei stata fortunata ad aver incontrato Max e Karen :)

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    1. Che canterino delicato. Ugola d'oro, proprio!

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    2. è proprio lui, Debra, quello che mi deride ogni notte!! Maledetto...

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  4. Ma quel cosino che si tiene il muso cos'è? È "grazioso" come dici tu. Ma non è un cane vero?

    Cmq il quartiere sembra una figata, davvero, keep posting Ila, ci manchi!

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    1. Non ho idea di cosa sia quel coso lì. Ho digitato most cutest ed è uscito lui. Ma non carinissimo? Come i beagle antidroga!

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  5. Arrivata finalmente, eh! Beh dai, il cane antidroga... Tornando da Amsterdam in aeroporto c'era un bellissimo labrador (non sapevo usassero anche i labrador!) che mi si è avvicinato. Ingenuamente pensavo per le coccole ( che ha comunque accettato volentieri!), poi la poliziotta ha accennato ad una perquisizione ed il cane non mi è più piaciuto molto...
    W i gatti da difesa personale? ;-)

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