lunedì 29 aprile 2013

Flashforward. O, per gli anglofobi, prolessi

Saprete - o forse no - che, nel tempo reale di questo viaggio, è arrivato per me il momento di tornare a casa. Un po' prima della scadenza del visto, ma d'altra parte quando sono partita non mi sono mai posta come condizione quella di rimanere tassativamente per un anno. Le ragioni della mia decisione le racconterò al momento debito, ovvero quando finalmente avrò recuperato il filo delle mie vicende e arriverò a raccontarvi di questo momento, di me seduta nella reception di un ostello in attesa della navetta per l'aeroporto.

Per ora scrivo soltanto per farvi sapere che nelle settimane a venire potrei essere più latitante del solito, accumulando ritardi su ritardi. Ma vi assicuro che, anche se nei prossimi mesi vi racconterò infinite volte le mie storie di persona (anche se non vorrete ascoltarle)... beh, non mi piace lasciare le cose a metà, quindi finirà tutto nero su bianco. Arial su schermo.

Vi anticipo intanto una piccola novità. A partire dai prossimi post il blog non sarà più pubblico, ma sarà accessibile su invito. Devo ancora capire bene come funziona, sono sicura che è semplicissimo, se solo mi prendessi la briga di leggere le istruzioni... Ma ce la farò!

Bene, è ora di chiudere la valigia. A presto!

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