Questa è una giornata ricca di avvenimenti. Intanto, come
annunciato da Wayne, si va in visita allo zuccherificio. Ma prima c’è il tempo
di fare un secondo tentativo nell’arena. Montague è tutto bello bardato,
l’amazzone anche… luci, motori, azione! Ecco l’atteso sequel di Lezione di
equitazione.
Come vedete, le cose sono andate un po’ meglio rispetto
all’ultima volta. Ormai padroneggio il mezzo. Salgo, scendo, trotto, con una
mano, senza mani, con gli occhi bendati… sono pronta per lo step successivo: il
toro.
Ancora galvanizzata dai successi in campo equino, vengo
raggiunta da Rie, che mi dice di sbrigarmi perché stiamo per andare alla
fabbrica. Wayne ci carica sul suo camion a mo’ di sequestrate, Sharon si
accomoda nel posto del passeggero e andiamo allo stabilimento dove lavorano
entrambi, lei negli uffici amministrativi e lui alle macchine, non ho capito
bene a fare cosa. La fabbrica è notevole, circondata da una raggiera di binari
su cui viaggiano vagoni carichi di canna da zucchero provenienti da tutta la
regione; due grossi comignoli sparano fuori vapore a tutte le ore.
Mi hanno
avvisato che l’odore alla fabbrica è molto particolare, ma per adesso non sento
ancora nulla di strano. All’ingresso ci forniscono un casco e un giubbotto
catarifrangente, quindi iniziamo a esplorare: la catalogazione della materia
prima, il controllo qualità nei laboratori, le caldaie che bruciano senza sosta
e su cui si aprono delle finestrelle che concedono uno scorcio di come dovrebbe
essere l’inferno. Wayne spiega incessantemente, ma fra rumore, accento e
tecnicismi, non capisco una parola. Ma è tutto molto affascinante, sembra di
essere nella centrale nucleare di Homer, o nella sala macchine di una nave
enorme. È previsto anche un momento degustativo: melassa e zucchero fresco di
produzione, attinto direttamente dal nastro che lo trasporta nei container
destinati a Bundaberg, dove sarà ulteriormente raffinato e confezionato. Uh, ma
guardate, ho fatto anche un video!
Quasi come una puntata della Mela Verde.
Peccato che dal video non si intuisca l’odore, che in effetti è strano: di
volta in volta mi ricordava le cose più svariate: spinaci, salsa di pomodoro,
verdure di vario tipo… mai lo zucchero.
A proposito, tutto questo parlare di cibo mi ha fatto venire
fame: che si mangia per cena? “Stasera andiamo a cena fuori, per salutare Rie!”
E infatti non vi ho detto che la mia collega ci lascia, torna in Giappone.
Dunque cena al club di Bundaberg, che in pratica è una sala da ballo e sala da
gioco con ristorante. Ce ne sono un sacco in tutto il Queensland, a ogni
ingresso devi firmare il registro dei membri, superi un cartello che ti chiede
di vestirti e parlare in maniera consona (mannaggia, forse non mi fanno
entrare), quindi decidi se andare al ristorante o alla zona macchinette.
Ovviamente mangiare! Ma Wayne ci allunga 10 $ a testa, per tentare la fortuna.
Sono una pessima giocatrice. Pigio tasti a caso, mi faccio
distrarre dai colori e dalle luci, perdo i 25 $ che ho vinto. Queste
macchinette non fanno per me, raggiungo gli altri sulla pista da ballo che è
meglio. E gli altri invece mi fanno i complimenti, perché sono durata più a
lungo del previsto! “Vabbè vabbè, dove sta il mio bicchiere?” “Quale bicchiere,
andiamo a ballare!” Cantante rockabilly sul palco, luci al neon, balli di
gruppo. E il mio cavaliere è Wayne!! Quando mi ricapita? Abbiamo anche lo
stesso stile di ballo. Purtroppo però i volteggi finiscono presto: sono forse
le 11 quando l’omino al microfono comincia coi titoli di coda e la gente in
pista si mette a fare il trenino… anche qui!
Siamo così veloci che usciamo sfocati! |
Poi si spegne la musica, si accendono
le luci, ed è ora di andare a casa.
È finita un'altra giornata interessante.
Cavolo non avrei mai immaginato che uno zuccherificio fosse così... industriale. Pare che preparino cemento!
RispondiEliminaPer il cavallo, sei bravissima: ormai sei pronta per partecipare al casting di Apassionata :D
Lo squarcio di inferno è notevole!
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