Il 1° settembre in Australia inizia la primavera. Pare che
gli australiani abbiano qualche difficoltà a ricordare le date di equinozi e
solstizi, quindi hanno stabilito arbitrariamente che il 1° settembre inizi la
primavera, il 1° dicembre l’estate (mentre lo scrivo, mi pare una cosa assurda)
e via dicendo. Convenzioni a parte, queste giornate nell’emisfero sud sono così
luminose, così brillanti che passeggiando per la città uno non può fare a meno
di pensare: oggi è un buon giorno. Per andare a zonzo, perdersi (cosa in cui,
lo sappiamo, sono bravissima), vedere e sentire tante cose.
Immaginiamo allora una tipica giornata di Swaggirl a
Brisbane.
Suona la sveglia, e finalmente il sonno agitato dagli
stridori degli uccelli notturni giunge al termine. Sono molto fresca e
riposata.
Camera da letto di Swaggirl |
A tentoni, con gli occhi socchiusi, raggiungo la cucina e mi preparo
la mia bella colazione, muesli e yogurt greco. Sai che? Mi metto anche in
veranda a mangiare. Ammiro il giardino posteriore, un giardino con una spiccata personalità. Il filo del bucato, qualche
albero da frutto, il piccolo orto, le casette delle api. Max si diletta anche a
produrre miele, fra le altre cose.
Controllo la posta, leggo il giornale locale
per darmi un tono. Mentre mangio, arrivano alla carica Molly, Mefi e Fluffy,
che sperano di ottenere qualcosa dalla sottoscritta. Nossignore, care mie, ho
precise istruzioni, si mangia solo due volte al giorno. Max a questo punto
rientra a casa dalla palestra e si mette al lavoro, non prima di avermi chiesto
cosa ho intenzione di fare oggi. Uhm, vediamo un po’… oggi mi sento da giro in
centro nella city. Mi sembra un buon programma. Preparo lo zainetto con
l’attrezzatura da turista e mi incammino per le strade del quartiere, direzione
Toowong Tower, ovvero un grattacielo quasi cubico di uffici e centri
commerciali, dove si trova anche la stazione ferroviaria. Ci vuole circa una
mezz’oretta di cammino sostenuto per arrivare lì, ma io riesco a metterci quasi
un’ora, dal momento che sono una navigatrice creativa e ogni volta mi invento
percorsi diversi. Su e giù per le strade collinose del quartiere, una casa dopo
l’altra in qualche modo particolari ognuna a modo suo, eppure per me tutte
uguali. Eppure così graziose che spesso mi fermo a fare foto. Ma con
discrezione. Non vorrei essere presa per una persona losca che sta preparando
cose non belle. Cancelletto basso, praticello ben curato, bambini occasionali
che vanno con i pattini su e giù per il sentiero.
A volte si trova qualche
ridicola combinazione di attività commerciali fra un isolato e l’altro. Per
esempio, tripletta di parrucchiere, toelettatore per cani e lavanderia. Le
persone più anziane ti salutano quando ti incrociano, mi mette di ottimo umore
questa abitudine. Anche il postino saluta! Chissà che sorriso ebete devo avere,
chissà se si vede che sono una furesta, al di là del fatto che ho la macchina
fotografica appesa al collo e la cartina in mano. Bello, passo persino davanti
al club di bowling locale e ci sono un mucchio di vecchietti che giocano. Ma
quale bowling, giocano a bocce! Mi fermo a guardare, mi notano e mi salutano.
Domando se non gli scoccia se scatto qualche foto. “Ma perché vuoi fotografare
dei vecchi?” “Why not?” come dico sempre io.
Saluto e proseguo. Fa caldo, l’ho detto?
Saranno le 10, e fa caldo. Finalmente (e non so se vi siete resi conto dell’ellissi
estrema) arrivo alla torre e vado a prendere il treno.
In 15 minuti scarsi arrivo a Roma Street Station, diciamo ai
margini del centro. Dal momento che mi piacerebbe essere una persona molto
metodica, penso di iniziare il mio giro dall’attrazione più vicina alla
stazione, ovvero Roma Street Parkland, uno dei parchi cittadini. Dal momento
che non tutti i desideri sono ahimè realizzabili, sono una delle persone meno metodiche
che io conosca, e questo è stato il risultato del mio peregrinare quel giorno:
![]() |
Da qui forse non si capisce, ma sono 11,5 km |
Comunque, Roma Street Parkland. Non sto qui a raccontarvi
nei dettagli, vi rimando alle foto; in ogni caso, un posto devo dire notevole,
soprattutto per i coloratissimi tappeti floreali e la fauna che ospita. A parte
i soliti uccelli, la sorpresa più grande è stato individuare fra i cespugli un
rettilone, lungo forse 40 cm, chiamato drago d’acqua. I rettili non sono fra i
miei animali preferiti, ma questo coso è oggettivamente una bella creatura. E
quando corre è buffissimo! Hop hop hop hop, saltella da una zampetta tozza
all’altra con fare baldanzoso, ondeggiando con tutto il corpo. Non so come
reagireste voi, ma la prima volta che mi sono trovata davanti questo coso (ne
ho visti parecchi quel giorno) mi sono sentita come la povera europea abituata
al massimo alle lucertoline che porta in casa la Micia. Questo coso la Micia se
la mette in tasca.
Vabbè, non voglio annoiarvi con la zoologia. Abbandoniamo il
giardino e puntiamo verso il centro del centro. Le strade da queste parti
intrecciano un reticolo: le vie che corrono in direzione NO-SE hanno nomi
maschili (William, George, Albert…), le vie che si stendono in senso NE-SO prendono invece
nomi femminili (Adelaide, Ann, Elizabeth…). Fatene quel che volete di questa
piccola curiosità: io la trovo semplicemente divertente. Oltre ai giardini
botanici e agli antichissimi palazzi storici - il più vecchio dev’essere posteriore
al 1850, e di tanto anche - non c’è molto che attiri la mia attenzione, a parte
Hungry Jack’s. Un fast food noto nel resto del mondo come Burger King. Il fatto
è che in Australia c’era già un signor Burger King che vendeva panini, e ha
rifiutato di cedere il nome al colosso. È seguita lotta in tribunale e il
piccolo signor King ha vinto! Ergo il grande King ha perso il nome e la faccia.
Una cosa del genere non capiterebbe mai al Colonnello. Percorriamo Queen St
andando verso il fiume: più che altro un susseguirsi di negozi e centri
commerciali. Attraversiamo il Victoria Bridge e finiamo in quella che è la
parte che mi è piaciuta di più della città, il South Bank.
Una specie di
Idroscalo, ma molto più bello. Intanto, è un gran bel polo culturale: a un tiro
di schioppo ci sono due biblioteche, pinacoteche, teatri e la ruota panoramica.
Che, ora che ci rifletto, penso sia un’attrazione esteticamente piuttosto
brutta, non capisco perché ogni città voglia avere la sua. In ogni caso, fra
questi edifici e il fiume c’è un bel tratto di terreno dedicato allo svago dei
cittadini: lungofiume per correre e andare in bicicletta, prati per prendere il
sole, mercatini, chioschi, gli immancabili barbecue (il comune ti dà la
piastra, il gas e a volte anche la paletta per girare le salcicce), una
pagoda nepalese nascosta in mezzo a una macchia di giungla. Ma la cosa che
risveglia il mio entusiasmo da bambina è la spiaggia artificiale che è stata
ricreata sul fiume.
Fontane, piscine, sabbia bianchissima, giochi d’acqua,
proprio in faccia ai grattacieli dell’altra riva. Potrebbe sembrare brutto, e
invece l’insieme funziona a meraviglia. C’è anche il bagnino. C’è persino –
questo paese è civile da far schifo – un punto riparazione biciclette.
In Italia si rubavano tutto subito |
Insomma, sono stata a Brisbane in diverse occasioni. E se al
primo impatto mi ha lasciato un po’ delusa, confesso che ogni volta che ci
tornavo la trovavo sempre più piacevole. A misura d’uomo, con molti spazi
tranquilli, quasi piccola. Probabilmente la prima visita non era quella
destinata a fare colpo perché non mi sono data il tempo di conoscere la città,
perché avevo un sacco di altre cose per la testa. In primis: ora che sono qui,
che cosa combino? Qual è il masterplan? E devo dire che quel primo incontro mi
ha aiutato a capire che non ho intenzione di passare il mio tempo qui in
Australia vivendo in una città; non per il momento, almeno. Ho vissuto in città
tutta la vita, e adesso vorrei vedere cosa c’è fuori, in un paese che,
diciamocelo, non è celebre per le sue metropoli.
Non è un punto di vista interessante? |
Ergo, è ora di mettersi in
cammino e lasciare Brisbane.
Che invidiaaaaa! Sembrano quasi iguane quei lucertoloni! Bella la camera :-P
RispondiEliminaBaci fusotta!
Ma quindi? riparti subito?
RispondiElimina"In Italia si rubavano tutto subito" - LOL!
Spoiler alert: Sì.
Elimina;)
Che bella città! Bisogna organizzare una sfida fra la Bocciofila Brisbane e quella di Aosta (lì le bocce sono "sporta nazionale")!
RispondiEliminaPaura le lucertolone!!
Ila la tua camera è inconfondibile =D
RispondiEliminaBelle foto, la spiaggia in città, tutto quel verde, il lucertolone inquietante °__°
Brisbane m'era piaciuta dalla macchina con la pioggia battente e adesso mi ispira ancora di più, sarà da rivedere con sole e calma prima o poi =D
Hungry jack invece delusion, speravo fosse un qualche posto tipico australiano e oltre a essere semplicemebe BK, è pure meno buono di quello che c'è qui T_T
I canguri cittadini mi inquietano un po', devo dire...
Bei giri ti stai facendo, non vedo l'ora di leggere delle prossime avventure, le zone più naturali del paese... E sempre tante foto mi raccomando!
Qua tutto a posto, tutto nella norma... Ti scriverò!
baci!
E forza Dottore, hai conquistato anche l'Australia!
EliminaNo ma il cespuglio a forma di bruco spacca :D!!! Ups, ho dimenticato la virgola prima del ma ;)
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